Sempre più spesso si parla di coaching, ma a quale coach far riferimento?
Beh, la risposta è “dipende!” Infatti dipende da cosa vuoi e da cosa stai cercando di ottenere.
In questo post spiegherò la differenza sostanziale tra il Business Coaching ed il Life Coaching. Ovviamente trascurerò le altre nicchie come Spiritual o Health coaching perché non ho abbastanza dati a riguardo e non sento di poter dare giudizi o un parere ragionevole.
Partiamo però da una prima considerazione, ovvero….
Cos’è il coaching
Il coaching è un’attività di aiuto in cui un professionista ti accompagna a realizzare quello che desideri.
Un tipico schema che usava spesso uno dei miei maestri (Robert Dilts) è il seguente:
Tu sei in una situazione A (Qui, ora, nella tua situazione attuale!)
Vuoi vivere nella situazione B (Situazione ideale in cui vorresti trovarti!)
Per arrivarci hai bisogno delle risorse R e di azioni Z.
Il Coach ti aiuta a trovare le risorse R e a mettere in atto le azioni Z per ottenere B.
Quindi B= A+R+Z
Matematico!
Questo è uno schema che funziona sempre. Un coach ti aiuta a trovare le risorse e a fare le cose che vanno fatte per ottenere il risultato che vuoi ottenere.
Sembra facile vero?
Invece ci son una serie di complicanze, infatti un buon coach deve essere capace di gestire tutta una serie di dinamiche che il cliente vive, ma questa è un’altra storia e ne parlerò in un altro post.
Torniamo alle differenze.
Quali differenze ci sono tra il Business Coaching ed il Life Coaching?
Le differenze sostanziali stanno negli obiettivi e nelle risorse del coach.
Infatti nel primo caso di solito gli obiettivi di un professionista, un manager o un imprenditore hanno a che fare con produttività, redditività, fatturato, organizzazione e gestione del tempo; mentre nel life coaching troveremo obiettivi relazionali, valoriali e di scopo.
Attenzione anche con gli imprenditori spesso ci ritroviamo a gestire cose come “non so cosa voglio, non so se mi piace, non mi sento più motivato” e cose del genere. In questo caso un buon coach sa bene come intervenire, ma poi si parte subito ad agire sull’attività del cliente. La mia esperienza è che queste domande si risolvono con una o due sessioni, poi si parte all’attacco!
Nel Life coaching invece si rimane molto di più sulla vita del coachee (il cliente) proprio perché lo scopo è migliorare aspetti non attinenti al business.
E le risorse del coach?
Ed è qui che nasce la vera differenza.
Le risorse del coach
Infatti se vuoi essere aiutato nel tuo business la differenza sostanziale la fa le conoscenze che il coach ha riguardo al business.
Perché il coaching (quello professionale) segue sempre lo stesso schema, più o meno, la differenza reale risiede nelle conoscenze del coach in ambito business.
Mettiamo che sei un calciatore, ed hai un coach che ti deve aiutare a tirare i calci piazzati, non c’è bisogno che il tuo coach lo sappia fare meglio di te, ma deve conoscere la teoria e la pratica, deve capire la differenza che fa la differenza.
Magari ha bisogno di saperne di muscolatura, di fisica, deve sapere qual è la posizione delle ginocchia che va tenuta per assicurarsi un tiro corretto, deve conoscere quali altri fattori entrano in gioco nei calci piazzati, cose come il vento, l’altezza del difensore, e tante altre cose.
Questa conoscenza fa la differenza nel coaching, certo che la fa! La fa nel calcio e nel business, allo stesso modo.
Non dico questo perché solo perché io vengo da un’esperienza di successo decennale in una multinazionale, ma perché è assolutamente sensato.
Voglio dire: “Ti faresti aiutare a risolvere i conflitti con il tuo partner da un professionista divorziato 2 volte che frequenta locali con ragazzine?” (Citazione)
Allo stesso modo ti faresti aiutare da un dietologo obeso?
Capisci che voglio dire? Il mondo del business risponde a dinamiche specifiche, se uno le conosce sa come aiutarti, altrimenti ti aiuta a combinare dei disastri.
Se voi saperne di più sul Business Coaching e desideri il nostro supporto, clicca su questo pulsante
Sapere quello che si sta facendo!
Ho visto consulenti fare consulenza usando la bibbia (non ho niente contro la Sacra Bibbia, ma non c’è scritto cosa fare se le vendite calano!) o persone che usano altri parametri opinabili per gestire le attività dei clienti.
Quando lavoravo nell’azienda farmaceutica venivo spesso chiamato per seminari o team coaching al di fuori dell’Italia perché quello che facevo funzionava. Ricordo una volta un Country Manager che mi chiese di aiutarlo in una selezione per Sales Manager di una filiale del medio oriente. Questo Country Manager era Siriano e cercava per quel territorio una persona a cui delegare praticamente tutto ciò che riguardava le vendite.
Entrò il candidato al colloquio ed iniziò a raccontare una serie di storie di successi presso multinazionali con nomi altisonanti, era carismatico e sicuro di sé. Ad un certo punto il mio amico siriano chiese: “Le statistiche dell’attività di visita della rete vendita sono in crescita, malgrado ciò le vendite calano ed il marketing non ha budget da investire. Che cosa fai?”
Ed il manager iniziò a raccontare una serie di fesserie a palate! Roba da alzare uno scudo. Sembrava un guru indiano tossicodipendente in preda ad un’allucinazione; millantava frasi senza senso, disconnesse tra loro ed accompagnate con slogan ad effetto tipo: “Perché la motivazione degli uomini è tutto!” oppure roba tipo “whatever it takes!”.
Insomma la risposta fu entusiasmante: “Le faremo sapere, si vede che sei uno che sa il fatto suo!”
Finito il colloquio il Manager siriano mi disse: “Per selezionare un manager basta una domanda tecnica! Questo è un ignorante, non lo prenderei mai!”
Quest’esperienza mi è ricapitata, quando un’azienda mi chiese un mio preventivo per fare business coaching ad un Direttore di una importante business unit di una multinazionale americana. Il mio preventivo era 5 volte più alto di un’altra collega.
La direttrice del personale mi contattò e mi chiese un colloquio al telefono. Lo facemmo e dopo meno di un minuto di chiacchiere mi chiese: “Come fai a far cambiare comportamento ad una persona?”
Risposi spiegandole il mio modello. Dopo due giorni mi mandarono il contratto firmato.
Se stai scegliendo un coach per il tuo business, fai questo test, fagli una domanda tecnica e vedi se ti convince.
Nella vita, così come nel lavoro, il tuo coach può aiutarti soltanto se sa cosa sta facendo.
Io ho deciso di dedicarmi solo al Business, non perché non sappia come si vive, ma perché credo che oggi gli imprenditori abbiano bisogno di un supporto tecnico e competente e so bene che in quest’area posso fare la differenza.
Credo che tutti i coach dovrebbero specializzarsi in un’aria in cui sono preparati, così la loro reputazione e la loro efficacia se ne avvantaggerà.
Nel business, nella vita, nella ricerca della felicità o dell’equilibrio psicofisico, non fa molta differenza, basta sapere bene cosa si sta facendo!
A te, caro lettore, se stai valutando di farti aiutare da un professionista, non ti fermare ai proclami, ma indaga, capisci bene cosa cerchi e chi ti può aiutare, poi fa una domanda tecnica e vedi chi ti convince.
Antonio
PS: se hai trovato interessante questo post, commenta e condividi!