In questo post ho l’obiettivo di parlare della gestione delle emozioni negative, in quanto hanno un impatto sul successo.
Intanto capiamo cosa significa Successo: viene dal latino Succéssus, il participio passato di Succedere, come aggettivo significa “che viene dopo“, “è il risultato di un’azione“.
Quindi quando parlo di successo, non intendo “essere ricchi e famosi”, ma piuttosto riuscire ad ottenere i risultati desiderati.
La letteratura del self help è piena di libri che parlano di quanto sia importante desiderare le cose per ottenerle, malgrado ciò sappiamo che moltissime persone desiderano qualcosa, ma non la ottengono. Si calcola che solo il 5% delle persone abbiano successo.
Da sola la volontà non basta.
Nei precedenti post abbiamo visto quali siano le fonti di autoefficacia, tra queste gli “stati emotivi e fisiologici” rappresentano una fonte importante.
Nella mia esperienza ho riscontrato che gli stati emotivi sono un importante fonte di autoefficacia e motivazione.
Quando una persona vive uno stato emotivo negativo (come apatia, paura, rabbia), non sente di poter agire in maniera efficace e quindi semplicemente non agisce. È lì ferma a desiderare un futuro migliore, ma non fa altro che desiderare.
Tutti abbiamo avuto esperienze simili, dirette o indirette, tutti sappiamo cosa significa “volere, ma credere di non riuscire”.
Ecco perché esistono tanti seminari sulla gestione delle emozioni negative e molti di questi sono veramente validi.
Malgrado ciò ci sono alcune informazioni false ed inefficaci; in molti seminari si propone un modello secondo il quale gestendol’emozione dovresti risolvere i tuoi problemi.
In realtà se hai paura di affrontare qualcosa è improbabile che gestendo la paura riuscirai ad affrontarla con successo. Solitamente la paura è dovuta alla mancanza d’informazioni, in questi casi non va gestita la paura, ma la mancanza di conoscenza.
Quello che voglio dire è che le emozioni negative sono spesso un effetto di una causa a monte, magari la causa può essere l’ignoranza o può essere determinata da qualcuno o qualcosa.
Personalmente ritengo che le emozioni negative funzionano un po’ come le luci spie che ci sono nei cruscotti delle auto, quando s’accendono servono a farci capire che qualcosa non va. Solitamente non cerchi di gestire la spia, ma ne comprendi il segnale e risolvi il problema.
Quindi il mio consiglio è:
“Riconosci la fonte dell’emozioni negative e risolvila!”
Ho trovato molto utile questo modo di agire, analitico e replicabile.
Se ti senti giù, se stai provando delle emozioni negative valuta da cosa derivano e risolvi la questione in qualche modo.
Prendi un foglio e scrivi tutte le fonti di emozioni negative, dividendole per le seguenti categorie:
Attività, attività in sospeso, persone.
Le attività sono tutte quelle cose che devi fare nel futuro che ti procurano una qualche emozione negativa.
Le attività in sospeso sono tutte quelle cose che avresti dovuto fare (e non hai fatto), che ti stanno creando fastidio.
Le persone sono coloro che ti fanno provare emozioni negative perché fanno qualcosa di spiacevole per te, oppure perché hai tu fatto qualcosa di spiacevole a loro (ad esempio: mi sento in colpa con Andrea perché ho parlato male di lui in giro, vederlo mi fa provare un senso di colpa).
Scoprirai che già scrivendo su un foglio le fonti del disagio, la tua emozione negativa calerà di intensità e ti sentirai più sollevato.
A questo punto avrai una lista di fonti di emozioni negative. Per ogni fonte verifica se:
1) ti mancano informazioni
2) puoi risolverle in maniera veloce oppure no,
3) puoi allontanartene.
In ogni caso, al fine di gestire le emozioni negative, agisci senza aspettare il momento giusto.
Mettiamo il caso che ti rendi conto di aver paura di parlare in pubblico perché non sai da dove iniziare, non hai informazioni a riguardo.
La prima cosa che puoi fare è cercare delle strategie efficaci. Questo lenirà la tua paura, infatti dalle tue ricerche ne uscirà uno schema di cose da fare e non ti resterà altro da fare che attuare la strategia appresa.
Mettiamo che hai riconosciuto una tua mancanza. Verifica se puoi risolvere questa insolvenza subito. Non pensarci troppo su, agisci! Se hai un debito con una persona, chiamala! Dille come stanno le cose e prova a trovare una soluzione condivisa; sii sincero e rimarrai sorpreso della sua disponibilità ad aiutarti a risolvere.
Un ultimo esempio potrebbe essere quello che identifichi una persona che ti fa star giù, magari perché si lamenta troppo, perché ti critica troppo oppure perché non ti piace un suo modo di comportarsi.
Verifica se puoi evitare questa persona, cerca di frequentarla il meno possibile. Se non puoi evitarla, decidi semplicemente che non darai importanza ai suoi comportamenti.
Ancora meglio sarebbe affrontarla in maniera diretta e gentile e spiegargli che il suo comportamento t’infastidisce.
Una volta feci così con un mio collega in ufficio e lui mi rispose che mi criticava perché voleva spronarmi. Gli assicurai di aver compreso la sua buona intenzione, spiegandogli che l’effetto che aveva su di me non era affatto motivante, anzi. Da allora smise di criticarmi e siamo diventati buoni amici.
Questa tecnica semplice ed efficace ti da la possibilità di gestire le emozioni negative in totale autonomia, infondendo in te maggiore senso di autoefficacia e di motivazione.
Anche in questo caso agisci, usa e condividi!
Saluti,
Antonio
PS: Se ti è piaciuto l’articolo “Gestire le emozioni per sentirsi più efficaci.”, ed hai interesse saperne di più sull’autoefficacia ti consiglio di scaricare il report gratuito a questo link!!