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Preoccupazioni, cosa sono e come gestirle positivamente

Nel post precedente ho parlato della paura, spiegando cosa rappresenta questa emozione negativa e come gestirla. La paura è un’emozione negativa che presagisce l’incontro con qualcosa di sconosciuto, misterioso, non noto e perciò temibile. La paura è mancanza di conoscenza.

Anche la preoccupazione è un’emozione negativa, ma a differenza della paura rappresenta l’aspettativa plausibile di qualcosa di conosciuto e non desiderabile. Plausibile significa che potrebbe veramente accadere.

Bisogna capire la differenza.

La paura ha a che fare con l’ignoto.

La preoccupazione ha a che fare con cose note che non ti piacciono.

Sottolineo la differenza tra le due emozioni per tre ragioni:

  • La gamma delle emozioni umane è veramente variegata e conoscere la differenza di ogni emozione aumenta il tuo controllo su di esse (è un concetto che un giorno spiegherò).
  • Capire le differenze tra le emozioni ci aiuta ad usare gli strumenti opportuni per gestirle tutte.
  • L’uso sbagliato del linguaggio suggestiona negativamente le persone coinvolte.

Spiego meglio il terzo punto con l’uso di un esempio:

Mettiamo il caso che sei preoccupato perché devi aumentare il tuo fatturato, altrimenti non riuscirai a pagare il mutuo di casa.

Sai bene quali sono le conseguenze di non avere i soldi per pagare il mutuo, o comunque te lo riesci ad immaginare molto bene.

Questa preoccupazione non è assolutamente sbagliata, anzi, la tua mente ti sta richiedendo di pre-occuparti di questa eventualità.

Si, perché di eventualità si tratta. Non è detto che non riuscirai a fatturare di più, ma è possibile che tu non riesca, è una possibilità plausibile.

Ecco che pre-occuparsi di questo scenario futuro ti consente di agire consapevolmente per evitarlo.

Dov’è l’autoesuggestione?

Mo’ te lo dico….

Se usi la parola sbagliata e dici a te stesso e agli altri “ho paura di non riuscire a pagare il mutuo di casa”, nell’usare la parola paura… ti spaventi.

Ripeto:

Se hai qualcosa di cui essere preoccupato e dici di avere paura, dirlo ti spaventerà.

Quindi ti stai suggestionando di avere paura, quando sei semplicemente preoccupato. E magari a giusta ragione.

Usare la parola sbagliata ti fa provare un’emozione non necessaria (la paura appunto) e questo t’immobilizza.

Diversamente essere consapevoli che si tratta di preoccupazione ti consentirebbe di definire cosa fare a riguardo.

Come non gestire la preoccupazione:

  • È errato distogliere lo sguardo, se non affronti le cose che ti preoccupano queste diventano idee fisse e ti dilaniano. A tal proposito faccio sempre un esempio schifoso, ma che ricorderai: le cose che non gestisci fanno come i peperoni non digeriti, ti si ripropongono. 🙂
  • Provare a visualizzare uno scenario futuro positivo non funziona ed è tendenzialmente demenziale. Se sei preoccupato di qualcosa è perché quella cosa è plausibile, cercare di visualizzare altro ti risulterebbe difficile oltre ad invalidarti.
  • Prendere farmaci, magari perché in alcuni casi non si riesce a dormire è pericoloso. I farmaci andrebbero assunti dietro prescrizione medica, solo quando veramente necessario, anche perché gli effetti collaterali sulla tua mente sono assurdi (sono un Farmacista, so di cosa parla!)

Come gestire le preoccupazioni:

Questa semplice procedura ti sarà di grande aiuto, inoltre è veramente efficace e puoi attuarla da solo senza aiuto di un operatore esterno (forse questo è il motivo per il quale nessuno te l’ha mai insegnata).

È una procedura semplice ed efficace, non c’è niente di male nelle cose semplici ed efficaci, provala prima di giudicarla.

Procedura:

  • scrivi su un foglio qual è la tua preoccupazione. Ti metti lì seduto e scrivi: “sono preoccupato perché sto guadagnando meno e potrei non avere i soldi per pagare il mutuo.”
  • Rispondi alla seguente domanda con tante risposte:

“Come posso prevenire questa eventualità?”

Rispondi scrivendo più risposte possibile. Affronta la cosa con la prima risposta che ti viene in mente e scrivi. Poi richieditelo e continua così fino a quando non hai scritto abbastanza soluzioni da sentirti più sereno.

Potresti scrivere tra le 10 e le 50 risposte, si tratta di un’attività creativa, quindi non stare a criticarti o a giudicare le idee che ti vengono, scrivile semplicemente. Persisti nello scrivere.

  • A questo punto ti prendi una pausa di almeno 10 minuti, se ti venisse altro in mente, scrivi.
  • Ritorna sulla tua postazione e valuta ogni idea, probabilmente ce n’è qualcuna che ti piace più di altre; valutale però tutte, magari spunta una genialata. Puoi scegliere anche due o tre cose da fare, se lo ritieni utile.
  • Fai un piano d’azione rispetto a ciò che hai scelto.
  • Porta avanti il piano d’azione per evitare il problema plausibile.

Come vedi, senza uso di aiuto esterno, senza farmaci e senza dover meditare per ore, in circa mezz’oretta di lavoro potresti trovare la soluzione migliore per evitare un problema futuro plausibile che ti sta preoccupando.

Capisci la differenza?

Ti rendi conto che la gestione delle emozioni negative è possibile senza dover fare acrobazie o abrakadabra strani?

T’immagini come sarebbe avere una procedura efficace per la gestione di ogni emozione negativa?

Se vuoi approfondire è tutto nel mio primo libro: “Inarrestabile”.

Spero di averti aiutato con un contributo pratico.

Sii inarrestabile,

Antonio

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