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Spingi dove vinci!

Spingi dove vinci! Metodo semplice per mantenere alto il senso di autoefficacia e riuscire a raggiungere i tuoi traguardi.

Chi mi conosce sa che sono una persona pragmatica, non priva di teoria, anzi, ma pragmatica.

Per me una tecnica o una teoria deve funzionare; ed una cosa funziona soltanto se, attuata correttamente, è replicabile nel 100% dei casi.

Io sono un prodotto di studi accademici, credo nella scienza e nell’intelletto, credo nella capacità che l’uomo ha, attraverso l’intelletto e la creatività, di determinare la propria vita in maniera “agentiva”(cioè essendo causa degli eventi e non una “vittima delle circostanze”).

Studiando discipline scientifiche ho imparato che se una teoria è vera, funziona sempre.

In chimica ci sono cose che funzionano sempre, nella fisica anche; non tutto è sempre spiegabile, non capiamo tutto, ma alcune cose funzionano ed altre no, semplicemente!

Non credo in quelle pseudo-discipline dove quando una cosa non funziona è per qualche oscuro motivo tipo “con te non funziona, sarai una di quelle eccezioni che confermano la regola”, oppure “evidentemente non ci credi abbastanza”; guarda caso poi se la tecnica non funziona è sempre colpa tua! 😉

La strategia che sto per proporti è semplice, efficacemente semplice!

Quindi è replicabile e funziona sempre, l’ho proposta a centinaia di persone, venditori, professionisti, colleghi, clienti ed amici ed ha sempre funzionato quando è stata applicata.

L’obiettivo di tale strategia è riuscire a mantenere alto il senso di autoefficacia di fronte ad un compito nuovo e riuscire a farlo in assoluta autonomia, senza aiuto alcuno.

Se hai letto il post “Autoefficacia: come aumentarla” (se non lo hai fatto, fallo ora!) hai compreso quali sono le fonti di autoefficacia. Una di questa, la più importante, consiste nell’avere delle esperienza di successo nella gestione di un compito.

La prima cosa da fare è creare un piano.

Crea un piano! Definisci la meta da raggiungere e poi suddividila in azioni specifiche.

Perché va creato un piano?

Creerai un piano per un obiettivo, qualsiasi esso sia, per quattro motivi principali:

• Il primo è che scrivendo un piano, le cose da fare saranno esterne alla tua mente e non dovrai pensarci in continuazione. Ogni volta che scrivi le cose da fare, è come se scaricassi la mente dai pensieri, così che non devi mantenere queste idee fisse nella mente; le metti semplicemente lì e non ti “perseguiteranno più”.

• Il secondo motivo è che quando pianifichi usi la mente in maniera differente di quando agisci. Mentre pianifichi ti verranno in mente idee creative, quando agisci, e sei lì che lavori alacremente all’attuazione del piano, non devi pensare a cosa fare né a quale soluzione scegliere per un dato problema.

• Il terzo motivo è che quando hai un piano e lo stai attuando, se qualcosa non sta andando come te la eri immaginata, puoi fermarti, ripianificare e trovare soluzioni differenti a tavolino.

• Il quarto motivo è che il prodotto della pianificazione è una lista di cose da fare; tale lista ti consente di visualizzare e verificare i tuoi progressi.

Mettiamo che hai pianificato una serie di attività per portare a termine un compito per te nuovo. La meta, per quanto complessa, non è più una meta, ma il susseguirsi di attività concrete, specifiche e misurabili. Questo già facilita le cose e aumenta il senso di autoefficacia.

A questo punto dovrai scegliere da dove partire. Qualcuno direbbe di partire dalla prima azione in senso cronologico, invece ho sperimentato che questa non è sempre la cosa migliore da fare.

Sarebbe più produttivo partire dalle cose che ti senti di riuscire a fare abbastanza facilmente, ecco da dove deriva il titolo di questo post: Spingi dove vinci!

Molti dicono che bisogna partire dalle attività più difficili per te, nella mia esperienza invece partendo dalle cose che ti senti di saper affrontare con maggiore efficacia ci sono maggiori possibilità di successo e di motivazione. Ricordati che per mantenere alto il senso di autoefficacia bisogna ottenere delle esperienze di successo.

Non è una grande novità, ma l’applicazione di una delle regole principali dell’autoefficacia.

Ovviamente devi scegliere un’azione fattibile in quel momento.

Mettiamo per esempio che hai cambiato ruolo, ti è stato assegnato il compito di assumere e formare 3 nuovi collaboratori in staff alla tua funzione.

Potrai dividere questa meta in attività cronologicamente sensate. Ad esempio:

a) definire il profilo ricercato,

b)definire il budget per il ruolo,

c) selezionare l’agenzia per reclutare curriculum qualificati,

d) dare brief all’agenzia, ecc.

Di fronte a queste attività da svolgere potrai scegliere la cosa più adeguata per te, ovviamente che abbia senso. Nel mio esempio, non avendo esperienza di definizione di un profilo o di definizione di un budget, potresti scegliere di incontrare delle agenzie e dare loro un brief, magari facendoti aiutare a svolgere i punti a, b, c.

Tutto ciò è applicabile anche alla vita privata. Qualche tempo fa ho lavorato con un cliente che era stato lasciato dalla compagna dopo anni di convivenza e non riusciva ad uscire fuori da questa situazione. In realtà nemmeno ci provava, passava il tempo a dire che “è impossibile rifarsi una vita!”

La sua meta è “rifarsi una vita di coppia”, ma si sentiva atterrito dalla complessità percepita di tale meta.

Così gli chiesi di suddividere questa meta in tante attività, come tornare in forma, farsi nuovi amici, ecc.

Suddividemmo questa meta in tante piccole azioni e poi gli chiesi: “qual è l’attività che ti senti di poter fare con maggiore efficacia?”

Lui ne scelse una, iniziò da lì ed ebbe successo.

Dopo poche settimane iniziò ad uscire con una donna, poi un’altra e l’ultima volta che l’ho sentito aveva una relazione stabile.

Conclusione: Se hai bisogno di affrontare una nuova meta, definisci le attività che sono necessarie al conseguimento di quella meta; crea un piano il più dettagliato possibile iniziando da dove ti senti più efficace e poi continua con il piano.

Ricordati: Spingi dove vinci!

(E ricordarti di condividere questo post, se lo hai trovato utile ed interessante.)

Saluti,

Antonio

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