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Resilienza: mantenere duro quando il gioco si fa duro


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Ultimamente si fa un gran parlare di resilienza, va di moda. Mi è stato segnalato che se ne parla in tanti libri, in tv, nelle trasmissioni del mattino e al telegiornale.
Incredibile.

La parola “Resilienza” viene dalla metallurgia e rappresenta la capacità di un corpo di resistere alle sollecitazioni esterne. In ambito psicologico è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che s’incontreranno sul cammino.

In altre parole è la capacità della persona di gestire lo stress, di sopportare un periodo di fatica, senza cedere.

Sembra che tutti noi abbiamo bisogno di resistere a periodi di fatica, di stress, di dolore.

E certo, ne abbiamo proprio bisogno. Forse in tv hanno deciso che bisogna spiegare a questo popolo che ora è il momento di tenere duro, di darsi da fare, di non cedere.

Esistono delle incomprensioni intorno a questa parola.

La resilienza è la capacità di resistere a tensioni, fatiche stress, ecc.

Allora noi italiani siamo molto resilienti.

La verità è questa.

Noi siamo già molto resilienti.

Perché se resisti alla pressione fiscale italiana, o sei resiliente o incline a pratiche sadomasochiste.

Se accettiamo chi c’è in parlamento [ovviamente escluse le persone non (ancora?) indagate e che hanno dimostrato buona volontà] senza uscir fuori di testa, prendere e fare una sommossa popolare, allora o siamo resilienti o forse siamo completamente apatici.

Probabilmente la verità è che come popolo abbiamo entrambi le caratteristiche.

Siamo apatici e resilienti.

Apatici perché non vogliamo prenderci la responsabilità di cambiare, resilienti perché resistiamo allo stato attuale delle cose.

È importante capire questo passaggio, non quello riguardo alla politica, ma riguardo alla possibilità di essere apatici e resilienti.

Resistere allo stress, a condizioni estreme di vita è una cosa che sappiamo fare. Non c’è bisogno che facciamo alcunché per diventare resilienti, già lo siamo. Non lasciarti ingannare.

Dobbiamo capire come funziona.

La resilienza è la capacità di tenere duro quando il gioco si fa duro.

Se non sei resiliente mollerai.

La resilienza trova la sua fonte nell’autoefficacia.

L’autoefficacia è il giudizio che hai delle tue capacità.

Quindi se credi di riuscire a gestire una vita misera, riuscirai a resistere alle pene che questa vita misera ti sottopone, e lo farai senza indugio.

Se invece ritieni di non essere capace di gestire una vita misera, non sarai resiliente, mollerai alle avversità e sarai disposto a fare qualcosa per cambiare.

“Ma Antonio, allora la resilienza è una cosa negativa?”

No, non è negativa, né positiva. La resilienza è una caratteristica, il mio stimolo è che non c’è bisogno di lavorare sulla resilienza, perché quella, amica mia o amico mio, ce l’hai già.

Magari ti manca la resilienza nel sopportare le difficoltà verso un cambiamento che auspichi, ma che non sei ancora sicuro di poter gestire correttamente.

Quindi facciamo che tu già sei resiliente, perché questo è un tratto dell’essere umano.

Rispetto a cosa vuoi essere resiliente, ad una vita di stenti o un’avventura meravigliosa?

Questa domanda può dare origine a due pensieri (sì hai capito due!):

  • Cavolo, è vero, ce la devo fare! Devo raggiungere la mia meta.
  • Ommiodio, non ce la potrò mai fare! Se poi mi succedesse che…

Se sei tra i primi, allora questo significa che l’autoefficacia rispetto ai tuoi obiettivi è già buona, sei sulla buona strada.

Se hai pensato la seconda, anche solo per un istante, posso dire che sei una persona che esita, e questa cosa non va bene.

La soluzione è trovare e sviluppare l’autoefficacia necessaria per affrontare la meta che desideri.

Vuoi davvero una vita migliore?

Non domandarti se saprai tener duro, lo fai già con questa vita insoddisfacente….

Domandati come fare ad aumentare la tua autoefficacia rispetto agli obiettivi che scegli.

Potresti aver bisogno di una guida, per aumentare la tua efficacia, ho scritto un libro sul tema, con un metodo molto utile ed efficace.

Detto questo, non ti preoccupare di pensare se resisterai allo stress, oppure no. Non sarà più dura di com’è ora. Potrai creare un programma fatto di piccoli step, iniziare da cose semplici, incamminarti e poi trovare il coraggio di agire in maniera risoluta durante il percorso. Potrai imparare cose nuove, gioire di nuovi traguardi raggiunti e superati, potrai stupirti di ciò che sei capace di fare.

Potrai in altre parole ricominciare a vivere.

Perché, cavolo, vivere non è resistere immobile alla nottata, perché tanto passerà, ma andare verso la luce, verso nuovi orizzonti, con rinnovata gioia.

Sii inarrestabile, altro che resiliente!

Antonio

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